L’indagine sui Sindaci e i Presidenti di Regione

Interessanti come sempre le indicazioni che arrivano dal Governance Poll, ovvero il gradimento dei Sindaci e dei Presidenti di Regione, pubblicato ieri da Il Sole 24 ORE. Una sorta di chi sale e chi scende, utile ad individuare le tendenze in atto. 

Dall’indagine emerge chiaramente che gli amministratori del Veneto sono i più apprezzati dai cittadini. Infatti in testa alla graduatoria figura l’accoppiata Zaia–Brugnaro, governatore (con il 70% dei consensi) l’uno e sindaco (65%) della città lagunare l’altro.

Al secondo posto, fra i sindaci, un sorprendente Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, 64%) che precede Antonio De Caro (Bari) Dall’indagine sono rimasti esclusi i 26 comuni in cui il sindaco è stato eletto nel mese di giugno 2022.

Luca Zaia si conferma dunque in testa, mentre un un altro leghista lo tallona, Massimo Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, che con un exploit arriva al 68% superando Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), che scende di una posizione con il suo 65%. Non brillantissima la dodicesima posizione occupata da Eugenio Giani, presidente della Toscana, che dal 49% scende al 46%.

Da notare che ben 62 Sindaci sui 78 testati ricevono almeno il 50% dei consensi, indice di un consenso (con le dovute eccezioni) comunque buono e di un legame con i propri cittadini.

Una nota metodologica diffusa dall’Ansa spiega che le interviste per il sondaggio in questione sono state effettuate da Marzo a Giugno 2022 e che la numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni comune disaggregati per sesso, età ed area di residenza.

Scendendo quindi a livello regionale e locale, da quel che son riuscito a capire, dall’indagine proposta da Il Sole 24 Ore, mi pare che emergano due elementi  essenziali. Il primo, macro, è l’affanno del centrodestra in Toscana che – nonostante le recenti vittorie a Lucca e Pistoia (e la sconfitta a Carrara) vede i sindaci che avevano trionfato quattro anni fa a Massa (Persiani), Pisa (Conti) e Siena (De Mossi) scivolare agli ultimi posti. Poi, uno dato micro, che ci dice che a Massa s’è determinata un distacco evidente fra Il sindaco Persiani e l’elettorato.

Sembra quasi che il sindaco non riesca più a comunicare e quel tanto/poco che comunica lo fa male. Spesso le sue sono repliche stizzite tanto rivolte alla minoranza che alla sua stessa maggioranza. Talvolta parla con riferimento a iniziative proiettate nel futuro. Ad esempio, il centro sanitario di via Carducci. Insomma, pare esser venuta meno la sintonia fra il primo cittadino e la città che, la stessa tipologia di ricerca, aveva invece evidenziato nel 2020 e nel 2021. Gli interlocutori sembrano non esser più i cittadini come aggregato, ma i grandi portatori di interessi che non sempre creano opinione.

Ricordo in proposito le dichiarazioni del 2020: “Fa piacere sapere di essere rientrato nella prestigiosa classifica del Sole 24 Ore. E’ sicuramente un incentivo a fare sempre meglio e a dare sempre di più alla cittadinanza. L’auspicio – ha concluso il sindaco – è quello di consolidare il traguardo”.

Poi l’anno seguente, 2021, quando Francesco Persiani era al terzo posto tra i sindaci toscani e primo tra quelli di centrodestra, avendo ricevuto un gradimento del 56,5% in leggero aumento rispetto alla rilevazione di un anno fa (+0,5 punti): «Certi risultati si raggiungono quando si ha al proprio fianco una squadra competente, coesa e leale. Questo dato ci spinge a fare ancora meglio per il bene di tutti i cittadini massesi»

Quest’anno l’amaro risveglio.

Infatti, se ho letto bene, Persiani scivola addirittura di 30 posizioni rispetto alle discrete performance degli anni passati, a marcare un livello di gestione amministrativa piuttosto scadente. Immagino, tra l’altro, che il sondaggio in questione sia stato effettuato prima dell’allagamento della stazione ferroviaria avvenuto pochi giorni dopo il rifacimento della piazza omonima e lo squillo di fanfare per l’evento. Oggi, probabilmente, quell’indice di gradimento sarebbe ancora più basso. Tuttavia, il trend negativo dell’attuale sindaco pone una grossa questione al centrosinistra, quella di saper costruire una proposta in grado di superare la soglia del 50% dei consensi, ovvero trovare una soluzione che tenga insieme le diverse sensibilità civiche e politiche alternative al blocco di governo di questo centrodestra.