SU CASA ASCOLI INTERVENGA LA COMMISSARIA PREFETTIZIA

Lo avevamo ipotizzato e si è realizzato. Quando non sai cosa fare, elargisci una consulenza.

Proprio così, Giancarlo Casotti, presidente di Casa Ascoli colpisce ancora, anzi, mi correggo, conferisce ancora. Cosa? Una consulenza.

Dunque, non bastava il super tecnico che doveva dirci come risanare i debiti, ora abbiamo anche l’esperto di valori immobiliari al quale, con la determina n. 23 del 26/04/2023 a firma del direttore Antonio Sconosciuto, viene conferito mandato a uno studio di architettura di determinare una stima dei valori immobiliari dell’Istituto.

In particolare, si chiede di accertare di quali e quanti immobili sia proprietaria l’azienda “Gioacchino Ascoli” e se questi siano conformi dal punto di vista urbanistico, catastale e funzionale e, soprattutto, quanto possa essere il loro valore di mercato.

Forse, ci domandiamo, si stanno realizzando gli atti necessari e preliminari per arrivare ad una negoziazione e cessione dei beni di proprietà per ripianare la voragine del debito?

Per quale altra ragione può essere richiesta una simile perizia? Forse, ancora, si stanno preparando i documenti per un rogito notarile? Forse i flussi finanziari e le dotazioni patrimoniali si sono rivelati insufficienti a colmare il debito? Si vuole utilizzare un bene pubblico, appartenente alla collettività, per pagare le cooperative e i fornitori? Per compiere le verifiche urbanistiche e di conformità dei titoli edilizi, vista la natura dell’ente, era davvero necessario affidare una nuova consulenza o bastava semplicemente recarsi in Comune, considerato che l’ente è controllato dalla stessa Amministrazione comunale.

Che negli ultimi cinque anni le consulenze e gli incarichi abbiano contribuito ad accrescere il debito è cosa nota, ma che adesso si voglia addirittura arrivare ad alienare una parte del patrimonio pubblico sembra francamente troppo.

Crediamo, insomma, che a questo punto vada fatta chiarezza! Lo pretendiamo come cittadini, e lo dobbiamo alle lavoratrici e ai lavoratori oltre che ai nostri nonni, gli unici impossibilitati a far sentire la propria voce in questa triste vicenda.

Alla Commissaria prefettizia, Dottoressa Maria Rosa Trio, chiediamo di intervenire e fornire  chiarimenti alla città sul caso Ascoli.

 

Fabio Evangelisti

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