Il ritardo dell’Europa
Lettera da Bruxelles di Niccolò Rinaldi Vi sono due processi paralleli in corso a Bruxelles. Il primo riguarda l’agenda transatlantica, l’altro l’agenda delle riforme UE. Godono di fortuna diversa, anche in termini di visibilità, e non vanno di pari passo. Come prevedibile, nella sua tappa bruxellese il presidente Biden è stato accolto e si è comportato da “kingplayer”. In due giorni ben tre
LA CRISI UCRAINA E IL RUOLO SOSPESO DELL’EUROPA
Lettera da Bruxelles Lo abbiamo già scritto: qualunque sarà l’esito della crisi, per la società ucraina la questione cruciale è la prospettiva di adesione all’Unione Europea, più che quella alla NATO. Il ruolo di Bruxelles è quindi in buona parte sospeso, rimandato a quando i cannoni lasceranno il palcoscenico, e nel frattempo l’Europa assiste sconcertata alle mosse degli uni e degli
L’Ucraina vuole un futuro europeo
Lettera da Bruxelles “Soft power” per eccellenza, l’Unione Europea sa poco di manovre militari, di dispiegamento di missili, di attività di spionaggio che certificherebbero imminenti invasioni. Bruxelles di queste cose preferirebbe proprio non doversene occupare, lasciandole alla NATO, alle diplomazie più esposte tra gli Stati Membri, al ritrovato alleato americano. Invece, quasi suo malgrado, l’UE, anche più della stessa Alleanza atlantica,
Tre priorità nell’agenda europea 2022. Lettera da Bruxelles
Anche nel 2022, l’anno europeo è cominciato all’insegna della pandemia e l’agenda cambia solo di poco. Sono almeno tre le questioni sul tavolo. La revisione del Patto di Stabilità, le regole per una maggiore flessibilità di spesa, in sostanza la definizione di una nuova identità di politica finanziaria dell’Unione Europea per fare fronte in modo strutturale all’impatto economico del Covid.Dopo la
Inquinamento, la pandemia invisibile. Lettera da Bruxelles
Sottotraccia, inavvertita, arriva da Bruxelles una “letterina” avvelenata: in chiusura 2020, l’Agenzia Europea dell’Ambiente ha pubblicato il suo rapporto annuale comunicando che nel 2019 gli italiani che sono morti per cause direttamente dovute all’inquinamento sono stati 65.000. Più precisamente, 49.900 vittime del particolato fine Pm2,5; 10.640 del biossido di carbonio; 3.170 per ozono 03. In tutta l’Europa, le vittime sono