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C’è stata anche questa, nella convulsa partita del Quirinale, non oscurata dal lieto fine : una nuova prova della difficile partita tra politica e burocrazia. La politica ama  rovesciare le proprie responsabilità sulla burocrazia ( tutta, dai massimi dirigenti, ai “ furbetti del cartellino”), che non ha diritto di parola. Un gioco facile, per chi ne detta le regole di

Entriamo in questo week end di gennaio provvisti di un perfetto capo dello Stato e di un eccellente presidente del Consiglio : ma sapendo che già il prossimo fine settimana potrebbe essere tutto diverso. Oggi il vero problema, prima ancora dell’idoneità dei sostituti , è quella di chi li sceglie. Si sa che l’atto più difficile dell’amministrare è mettere le

Giudicare la candidatura di Berlusconi con il metro della Costituzione . Nella corsa verso il Quirinale si fronteggiano due tendenze , che rimandano a due tipologie di candidati . La prima, popolata di soggetti “nascosti”, nel curioso timore di essere scoperti; l’altra, esibita platealmente, riconducibile al candidato Silvio Berlusconi . Bollato come “divisivo, non lo e’ a priori più degli

Ancora, Quirinale e dintorni.Per ingannare l’ attesa di un accordo sul nome, partiti responsabili potrebbero verificare che ci sia sintonia almeno sull’oggetto del mandato presidenziale , la difesa della Costituzione. Il cuore del mandato è lì. Convivono spesso, nelle democrazie, una Costituzione formale , scritta, e una materiale, praticata quotidianamente. Da noi, siamo riusciti a renderle incompatibili e incomunicabili l’una

Lettera da Bruxelles Il Trattato del Quirinale, firmato il 26 novembre dal presidente Macron e dal primo ministro Draghi, è una bella notizia. Lo è sempre quando due paesi, che in un passato recente hanno conosciuto alcune frizioni bilaterali ma che condividono una fratellanza storica e culturale di antichissima data, siglano un patto per raggiungere obiettivi comuni. Al tempo stesso, il Trattato

D’un tratto, da confusa e disordinata , ma tutto sommato innocua, addirittura godibile, la campagna per il nuovo capo dello Stato si fa sgraziata e perniciosa . In una settimana , un’ondata di incoscienza trascina sul terreno rozzo della convenienza politica i due protagonisti della ripresa del paese , dell’ orgoglio ritrovato. La Germania che sogna di essere l’Italia, servono

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