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di Montesquieu by La Stampa I regimi democratici rifiutano i controlli del proprio stato di salute istituzionale. A promuoverli, dovrebbero provvedere i partiti, gestori delle istituzioni: ed è comprensibile che non amino farlo.  La relazione tra democrazie e dittature è sottosopra come mai era stata nei decenni del dopoguerra, senza la  rigorosa stabilità della guerra fredda; e i rapporti di forza appaiono sempre

by La Stampa E’ il momento di distogliere l’attenzione incollata al macabro spettacolo quotidiano della guerra, e alla pietà che suscitano le atrocità che questa ci riserva in un crescendo senza fine. In opportuna assenza di sondaggi specifici, pietà generale, ci si sforza di immaginare. Perché, quasi senza accorgercene, calamità dopo calamità, ci troviamo alla vigilia delle elezioni generali: senza enfasi,

Le dittature possono ringraziare le debolezze delle democrazie. Se esistesse, nella macabra fantasia di qualcuno, un riconoscimento per la migliore riproduzione dei crimini del secolo scorso, con la decisione di prendersi a freddo un paese con il culto, spesso umiliato dalla storia, della propria sovranità, quale è l’ Ucraina, Wladimir Putin se lo sarebbe probabilmente accaparrato. Difficile addirittura fare una graduatoria dell’orrore

La Consulta si apre, e parla con tutti gli italiani.Da qualche giorno, l’opinione pubblica sente parlare il presidente della corte costituzionale, e ancor più ne sente parlare, su giornali e tv. Due novità, specie la seconda, non da poco. Se c’erano state nel tempo aperture della Consulta verso l’esterno, queste non erano mai indirizzate, come oggi, alla pubblica opinione, quanto

C’è stata anche questa, nella convulsa partita del Quirinale, non oscurata dal lieto fine : una nuova prova della difficile partita tra politica e burocrazia. La politica ama  rovesciare le proprie responsabilità sulla burocrazia ( tutta, dai massimi dirigenti, ai “ furbetti del cartellino”), che non ha diritto di parola. Un gioco facile, per chi ne detta le regole di

Giudicare la candidatura di Berlusconi con il metro della Costituzione . Nella corsa verso il Quirinale si fronteggiano due tendenze , che rimandano a due tipologie di candidati . La prima, popolata di soggetti “nascosti”, nel curioso timore di essere scoperti; l’altra, esibita platealmente, riconducibile al candidato Silvio Berlusconi . Bollato come “divisivo, non lo e’ a priori più degli

Riflettiamo un po’ sul parlamento. Potrebbe essere utile, in una giornata di fine d’anno, riflettere su alcune polemiche e controversie che hanno attraversato le camere in questi ultimi tempi, sull’esaurimento delle capacità decidenti degli organi parlamentari, legislative e non ; su una serie di luoghi comuni che trasformano i parlamentari , deputati e senatori, in spettatori passivi , marionette di una

Ancora, Quirinale e dintorni.Per ingannare l’ attesa di un accordo sul nome, partiti responsabili potrebbero verificare che ci sia sintonia almeno sull’oggetto del mandato presidenziale , la difesa della Costituzione. Il cuore del mandato è lì. Convivono spesso, nelle democrazie, una Costituzione formale , scritta, e una materiale, praticata quotidianamente. Da noi, siamo riusciti a renderle incompatibili e incomunicabili l’una

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