L’ORGOGLIO DI UNA SCELTA

Una compiuta valutazione dei risultati elettorali di ieri la si potrà avere soltanto all’indomani del ballottaggio del 28 e 29 maggio, quando infine sapremo chi sarà il nuovo Sindaco di Massa.
Una variabile di non poco conto, direi!

Tuttavia, alcuni elementi di riflessione già oggi sono alla nostra portata, per cui – in attesa di sapere chi sarà il vincitore – già conosciamo il nome dello sconfitto: Marco Guidi. Il quale ha tentato un azzardo, culminato il 1° marzo nel voto di sfiducia ai danni di quello che era il suo stesso sindaco, immaginando di poter trasferire sul piano amministrativo la gran mole di consensi raccolta in città da Fratelli d’Italia alle Politiche dello scorso 25 settembre.

Come sempre succede, invece, le dinamiche del consenso sul piano locale assumono caratteristiche non sempre facilmente perscrutabili e su cui incidono la capacità delle liste civiche e dei singoli candidati al Consiglio comunale d’intercettare preferenze che poi si trasformano in voti.

Di conseguenza, non si può non parlare di Francesco Persiani che, pur protagonista di una buona performance elettorale che ha portato la sua propria lista a un ragguardevole 14%, non ha sfondato nella raccolta del consenso e che è sembrato, in più occasioni, venire da cinque anni di opposizione tanto era la sua meraviglia di fronte ai problemi e alle questioni irrisolte dalla sua Amministrazione (bonifiche e lavori pubblici in primis).

Per quel che mi è dato comprendere, a questo punto vedo improbabile un riavvicinamento fra Guidi e Persiani a livello locale, ma non si possono escludere pressioni da Firenze e Roma per forzare un’intesa.
A ogni modo, l’esperienza dice che in questi casi non basta la sottoscrizione di un accordo fra gruppi dirigenti per ricomporre fratture tanto profonde da radicarsi nello stesso corpo elettorale.

Così, a fronte di un Centrodestra spaccato in due e finito a strapparsi di mano anche l’ultimo voto, la campagna elettorale ha visto lievitare la candidatura di Enzo Ricci che ha raggiunto uno straordinario 30% mettendosi in condizione di vincere al ballottaggio. Determinante, ovviamente, sarà nei prossimi giorni la capacità dei due contendenti di mobilitare i propri rispettivi elettori e quella di espandere la propria area di riferimento. Un esercizio che pare relativamente più facile per Ricci che può rivolgersi a chi al primo turno ha scelto Mussi, Ragaglini, Barotti e Bennati. Candidati che hanno sempre dichiarato di riconoscersi nel largo campo democratico e progressista.
Personalmente, ringraziando gli elettori, al pari dei miei compagni d’avventura, rivendico con orgoglio di aver innescato il meccanismo che ha portato alla costituzione di una coalizione di Centrosinistra in grado di essere competitiva e, voglio sperare, vincente fra quindici giorni.

Fabio Evangelisti

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