LE PAROLE SONO PIETRE

di Fabio Evangelisti

In cinque anni siamo passati dal Teatro al teatrino

Da ieri una mozione che sfiducia il Sindaco Persiani, firmata da 13 consiglieri (cinque di maggioranza e otto dell’opposizione) è depositata al protocollo ed attende di essere discussa al più presto in Consiglio comunale.

Al di là delle dotte disquisizioni sulle tempistiche di scioglimento del consiglio comunale e di elezioni, che comunque erano già in calendario, le parole e i concetti contenuti espressi nel documento ben poco concedeno al fumo del politichese e sono pietre sull’Amministrazione Persiani che, in cinque anni, non è riuscita a produrre una sintesi sostenibile fra le diverse e divergenti forze che compongono la maggioranza.

Ieri, dopo mesi di gestazione, accelerazioni e retromarce, i motivi del dissenso sono ufficializzati e possono rappresentare una pietra tombale per l’esperienza amministrativa della destra a Massa.

Riesce difficile definirla centro-destra viste le storie politiche e personali della stragrande maggioranza di consiglieri e amministratori.

Proprio la mancanza di “centro”, cioè della capacità di mediare e rilanciare su linee condivise progetti concreti e caratterizzanti, è stata la miccia che, in cinque anni ha portato alla detonazione della mozione nella quale si rimproverano al Sindaco tutte le scelte non condivise o le mancate scelte che, in politica, sono l’accusa peggiore.

La crisi è ovviamente politica, prima ancora che amministrativa.

Pesano come macigni progetti e proposte lasciati galleggiare e marcire troppo a lungo o rigettati dalla stessa maggioranza: piano dell’arenile bocciato come il piano delle opere o il bilancio.

Macigni mai rimossi e fonte di accuse pesantissime come la variante Aurelia e la determinazione delle tariffe della tassa marmi contestata da parte della maggioranza e gioiello della corona, la Casa della Salute nell’area della stazione.

Sono temi che se vengono affrontati con chiarezza e determinazione possono segnare in positivo il bilancio di una sindacatura. Se, invece, lasciati in balia delle polemiche e delle indecisioni per mancanza di condivisione all’interno della stessa maggioranza portano allo scioglimento della coalizione per mancanza di obiettivi comuni.

Potrebbe bastare per dichiarare il fallimento di una stagione iniziata con la chiusura di un teatro (il Guglielmi) e l’apertura di un …. teatrino quotidiano di dispetti, ripicche precisazioni ma pochi atti amministrativi con Commissioni e Consigli comunali senza numero legale.

Resta una pesantissima eredità, fra le altre: il gravissimo debito della casa di riposo “Gioacchino Ascoli”, quasi tre milioni e mezzo di euro e il credito delle cooperative che assistono gli anziani ma che da mesi non vengono pagate.

Al di là di quanto succederà nel prossimo Consiglio comunale, quando si discuterà la (s)fiducia al Sindaco Persiani, c’è da credere che i lavoratori delle cooperative come quelli della SANAC come i residenti nell’area della Zona Industriale, alle prese con polveri miasmi e mancate bonifiche difficilmente saranno fra i primi sostenitori di un’Amministrazione che ha mantenuto ben poco delle promesse di efficienza, competenza e rinnovamento.

Ora tutti al lavoro per una proposta alternativa democratica seria, concreta e trasparente capace di far recuperare a Massa il terreno perduto in cinque anni di dolce far nulla.

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