La Casa della Salute alla stazione è una delle nostre idee
di Roberto Pucci
Leggo un’intervista del Sindaco Persiani su Il Tirreno e ancora una volta resto meravigliato non tanto dai programmi presentati quanto invece dalla continua volontà di polemizzare con chi lo ha preceduto.
Dopo quattro anni è ancora a presentare quello che “farà” e non a discutere, e c’è ne sarebbe abbastanza, il già realizzato.
La sanità, ad oggi, non ha visto nessun impegno di questa giunta. Eppure il problema della casa della salute è lì dall’inizio del suo mandato e nel corso di questi 4 anni ho ascoltato diverse idee sul posizionamento di questa importante struttura.
Le altre città della nostra Provincia hanno da tempo definito i loro obiettivi e sono vicine al concretizzare i loro progetti.
Oggi, invece, si presenta come nuova una decisione dell’attuale Amministrazione di portare alla Stazione la Casa della Salute dimenticando di dire che questa soluzione, con ben altre dimensioni, era prevista dalla nostra Giunta terminata nel 2013.
È importante ricordare come si era arrivati a quella soluzione. La nostra prima scelta era la parte a mare del vecchio ospedale, abortita da una decisione della direzione ASL che la definiva impossibile per ragioni tecniche.
Il nostro lavoro portò alla identificazione dell’area della Stazione ed ad un accordo con le Ferrovie dello Stato che avrebbero ceduto l’area per 1.800.000 €.
Il nostro progetto prevedeva oltre 7.000 mq di area destinata all’attività medica, oltre a parcheggi destinati all’attività della casa della salute.
In più erano previsti circa seicento stalli di parcheggio destinati alla Stazione Ferroviaria nelle aree a monte ed a valle della linea ferroviaria con tunnel di collegamento. Questo avrebbe chiuso per sempre ogni discussione sulla stazione principale delle città della costa.
Ora, dopo otto anni ed una pandemia ancora in corso, ci si è resi conto della importanza del vecchio ospedale (lato mare) che ci sta aiutando a superare questi momenti terribili. Credo che sarebbe il caso di provare a verificare se la decisione di cassare la possibilità del riuso della struttura è ancora attuale o se, invece di andare su nuove aree, non sia il caso di rimanere su di un’area già urbanizzata a quella funzione.
Dobbiamo ricordare la lezione delle colonie marine il cui abbandono è lì a ricordarci che il degrado resta l’unica cosa sicura quando non si è in grado di dare futuro alle strutture esistenti.