Incontro autori

SULLE STRADE DI FERNANDO PESSOA

“Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d’esser niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo”

 Questo scritto – segnalatomi da Silvana Cannoni – è di Alvaro de Campos, uno degli eteronimi di Fernando Pessoa, al quale è intitolata la Biblioteca Civica di Tavira, in Algarve, dove giovedì 28 aprile alle 18 presenterò la mia prima opera tradotta in portoghese “A senhora do primeiro andar e um lobo solitário”.

 Fernando Pessoa – cito da Libreriamo – è stato uno dei più grandi poeti portoghesi del XX secolo, oltre a essere uno straordinario scrittore e aforista. Cresciuto in Sudafrica, imparò l’inglese che gli servì in ambito lavorativo e nella sua carriera di traduttore. Fu giornalista, pubblicitario e corrispondente commerciale. Morì precocemente a 47 anni, a causa di problemi epatici.

Conosciuto per la sua intensa attività di poeta e scrittore, Pessoa è stato una figura enigmatica, che scisse la sua personalità in diversi eteronimi o semi-eteronimi. Alvaro de Campos era un ingegnere meccanico e navale, caratterizzato da un senso di totale estraneità al mondo; Ricardo Reis era un medico, latinista e monarchico, ossessionato dalla morte; Alberto Caeiro, analfabeta e contadino, fautore della non-filosofia; e Bernardo Soares, semi-eteronimo di Pessoa, che definì Soares come “una semplice mutilazione della mia personalità: sono io senza il raziocinio e l’affettività”.

PS: Anche se hanno scritto EVANGELISTTI giuro che sono io!

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