“NON SONO NESSUNO” FRA ALVARO DE CAMPOS E FERNANDO PESSOA
di Riccardo Jannello
Questo 28 Aprile è un giorno che mi fa felice: l’amico Fabio Evangelisti presenta un suo romanzo in un uno dei luoghi più emblematici per un amante di Fernando Pessoa quale io sono: a Tavira, dove, nella freguesia de Sao Luiz, ha preso la residenza.
Alle 18 ora locale quindi alle 19 ora italiana, “La signora del primo piano e un lupo solitario” diventa “A senhora do primeiro andar e um lobo solitario”.
La traduzione portoghese del testo realizzata grazie a Maria Cassilda Azevedo e Salvatore, soci de L’Academìa Senìor, una meritoria associazione culturale che ha sede proprio in Tavira, dove Pessoa fa nascere il suo eteronimo più prolifico e personale, quell’Alvaro de Campos, personaggio immaginario e immaginifico che dà nome proprio alla Biblioteca dove si tiene oggi l’incontro.
Alvaro de Campos, l’ingegnere navale, presta la penna a Pessoa per le sue opere prima rutilanti poi nichiliste, poesie piene di furore e poi di “assenza” della persona e degli ideali, dall’“Ode Triunfal” alla straordinaria, emozionante, confessione di “Tabacaria” che inizia con quei versi che fanno di Pessoa uno straordinario collettore e interprete delle ansie e dei vagiti letterari di Whitman e Pirandello, di Gide, Poe e Wilde: “Non sono niente, non sarò mai niente, non posso essere niente. A parte ciò, ho in me tutti i sogni del mondo”.
Nel segno e nella “casa” di Alvaro de Campos spero proprio che i sogni di Fabio si realizzino. E che davvero le sue pagine così profondamente sincere siano, come recita il segnalibro che sarà dato assieme al volume oggi, “usate con cura perché raccontano la fragilità e la forza di un amore, di una donna, di un uomo”.