Replica a Persiani e Zanti
Leggo sui social e sulla stampa locale una stizzita risposta del sindaco Persiani e dell’assessore Zanti alle domande che educatamente avevo posto riguardo le politiche sociali del Comune di Massa.
Ora, io lo capisco il nervosismo del primo cittadino che su tale questione è sotto scacco della sua stessa maggioranza: non è un caso, infatti, che alle mie osservazioni abbia fatto eco Forza Italia che ha dichiarato “scellerata” la trasformazione dell’ex asilo Mongolfiera di via Galvani nella casa dei servizi sociali, facendo venir meno, per altro, un nido sul territorio comunale oltre che lamentarsi di essere stata tenuta (ancora una volta) all’oscuro della decisione da parte dell’amministrazione che, cito testualmente “sta procedendo con iniziative slegate dai bisogni della cittadinanza, in un atteggiamento autoreferenziale che, non di rado, raggiunge la prepotenza e la spocchia tipiche delle persone deboli e poco preparate”.
Dicevo dunque che capisco il nervosismo, ma io avevo posto e pongo questioni di carattere politico (a questo link https://www.fabioevangelisti.
Il dubbio, adesso, è che l’intervento del sindaco e dell’assessora sia più rivolto a Forza Italia che non al sottoscritto.
Ad ogni modo, è stato spiegato – e ringrazio per questo – che tecnicamente su quelle schede (in foto) del Ministero il Comune di Massa non figura tra i progetti finanziati, perché vi è indicato solo il capofila del territorio, ossia il Comune di Carrara.
Bene! La notizia non può che far piacere e sono quindi sollevato dal sapere che Massa non abbia perso soldi e che vedrà finanziati alcuni dei suoi progetti. Meglio sarebbe stato saperlo prima, quando furono presentati i progetti, per conoscere, da cittadino, l’dea sul Sociale che l’amministrazione si è fatta, gli obiettivi, i punti scelti da sanare.
E, meglio ancora, forse sarebbe stato opportuno farlo sapere alle associazioni di volontariato, che sono l’anima della nostra società, a volte gli unici tutori dei nostra anziani, quelle grazie alle quali siamo sopravvissuti in tempi di pandemia, magari coinvolgendole in un percorso di partecipazione e trasparenza che potesse aumentare la bontà delle idee e dei progetti e dargli una visione più completa.
Partecipazione, trasparenza e coinvolgimento: tre parole sconosciute a questa amministrazione, che mi pare preferisca pubblicizzare tutto ciò che è “contenitore” e non coinvolge nessuno sui “contenuti”, per poi irritarsi se qualcuno gli fa notare che delle loro scelte e idee nessuno sa mai nulla.
Per quanto riguarda, infine, il mio riferimento ai soggetti “parcheggiati” in strutture fatiscenti rinvio all’indagine giornalistica sulle condizioni in cui vivono i nostri concittadine “dimenticati” nelle ex scuole di Via delle Tortore ( https://www.lanazione.it/