Sulla sfiducia al Sindaco Persiani

Dire che siamo stati colti di sorpresa sarebbe eccessivo. Certo, non capita tutti i giorni di leggere nelle cronache cittadine che a Palazzo civico si starebbero raccogliendo le firme in calce a una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco.

Sarebbe quindi notizia degna di nota pur se a presentarla fossero i gruppi di opposizione, ma quando l’iniziativa è addirittura assunta da esponenti di quella maggioranza che Persiani lo ha eletto e che fra i sottoscrittori ci sarebbero anche consiglieri della sua stessa Lista siamo indubbiamente di fronte a un fatto eclatante.

Dunque, in attesa di conoscere i nomi degli  ‘ammutinati’ e di verificare se saranno davvero dodici le firme in calce all’atto da presentare all’attenzione del Consiglio comunale e in quella sede contare i voti a favore e contro, è comunque arrivato il momento di dire: basta!

Basta con questo teatrino di assessori che in Giunta votano contro e di Consiglieri che ‘ricattano’ il Primo cittadino oppure bocciano (al di là del merito della questione) atti rilevanti come lo sgombero dell’aeroporto o il Piano dell’arenile.

Basta con un sindaco che non ha il coraggio di ritirare la delega ad un assessore della sua giunta in perenne contrasto con le posizioni dell’Amministrazione e che preferisce sottoporsi ad una serie infinita di attacchi provenienti dal “fuoco amico”.

Che il giudizio su questa Amministrazione debba essere severo, non v’è dubbio. Dai ritardi sulle bonifiche all’utilizzo improprio delle aree industriali, dalle piazze che non ‘funzionano’ al caos del traffico del martedì per finire con l’ultimo vergognoso caso dei debiti della Casa di Riposo.

La città non merita questo sconcio. È ormai evidente che dal punto di vista politico-amministrativo la maggioranza non esiste più e che, nei mesi a venire, sarà impossibile approvare in Consiglio provvedimenti basilari come il bilancio, peraltro già votato in Giunta con l’astensione dell’ assessore ai lavori pubblici e, appunto, candidato sindaco in antitesi allo stesso Persiani.

Si configurano mesi di logoramento e di scontri all’interno della coalizione che ha vinto nel 2018, in vista di una resa dei conti fra i partiti del centrodestra locale.

L’attuale sindaco non ha sicuramente bisogno dei consigli di chi scrive, sa benissimo sbagliare da solo.

Tuttavia – lo scrivo da sfidante leale – se si dimettesse senza attendere ulteriori atti di sfiducia potrebbe sottoporsi al giudizio delle cittadine e dei cittadini nelle ormai imminenti elezioni comunali.

In questo modo, ci risparmierebbe ulteriori mesi di inutili diatribe politiche e i nostri concittadini potrebbero così avere la possibilità di valutare i programmi, le nuove coalizioni e i candidati per il futuro della città.

Ma è soprattutto all’insieme delle forze democratiche, progressiste e di sinistra che intendo rivolgermi: usciamo da quelle stanze, usciamo dai conciliaboli, ritroviamoci tutti insieme, mettiamo da parte interessi di bottega e confrontiamoci sul da farsi. Faccio soltanto un esempio: se il commissariamento, cui puntano i sottoscrittori della mozione di sfiducia, dovesse arrivare dopo che il Governo avesse già fissato la data per le Amministrative, la chiamate alle urne slitterebbe di un anno. E, francamente, questo è un lusso che non possiamo proprio permetterci.

Per cui mi appello ai Gruppi che stanno sui banchi dell’opposizione e a ciascun singolo consigliere, a partire da Alessandro Volpi.

Vi prego, scegliete voi la data e il luogo (si potrebbe fare al teatrino dei Servi o a quello dei Fratelli Cristiani), ma convocateci tutti! E quando dico tutti, intendo proprio tutti: Azione, Italia Viva, Civici, Partito Democratico, Socialisti, Repubblicani, Radicali, Verdi, Movimento 5 Stelle e la Sinistra nelle sue più articolate sigle, senza dimenticare i cani sciolti e i liberi pensatori.

Incontriamoci, parliamoci, valutiamo insieme il “che fare?”, nell’immediato e in prospettiva.

Litighiamo, insultiamoci, ma non lasciamo che a giocare la partita sia soltanto la ‘destracentro’ con noi

spettatori attoniti sugli spalti.

Fabio Evangelisti

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