Debiti alla Ascoli, parla il presidente «Non intendo che il cerino resti a me»

Massa. Ad intervenire su Casa Ascoli anche Fabio Evangelisti, candidato a sindaco alle prossime amministrative. Esordisce spiegando che la prima parola che gli è venuta in mente pensando alla Rsa è «insipienza. La prima parola che, a voler essere buoni, m’è venuta quando mi è capitato di leggere della disastrosa gestione della casa di riposo” che, nell’ultimo bilancio, alla data del 31 dicembre 2021, ha registrato un debito di “6 milioni 62mila e 30 euro”, in gran parte verso le aziende che garantiscono i servizi di alla persona.

Sono le cifre fornite dal Collegio dei revisori dei conti della struttura e che accompagnano le pesanti parole del consiglio d’amministrazione dello stesso ente che dichiara di non aver “diretta conoscenza né delle gravi problematiche dell’azienda né delle attività poste in essere dal commissario per la loro risoluzione. In particolare si rileva che in oltre 15 mesi di incarico commissariale non è stato affatto predisposto quel piano di risanamento che costituiva specifico oggetto dell’incarico”. La domanda, quindi – continua Evangelisti – è una soltanto: chi ha nominato quel commissario?

La risposta viene dalla Cgil quando denuncia che “i lavoratori della Compass (che è fra i principali creditori della Ascoli) son rimasti senza soldi durante le feste di Natale” e che la responsabilità è dell’amministrazione e del primo cittadino che dovrebbero “in primis occuparsi dei problemi delle lavoratrici e dei lavoratori che garantiscono servizi ogni giorno, servizi importanti e delicati”».« Insipienza, dunque – continua Evangelisti – e questo, a voler essere buoni perché, a dirla tutta, la verità è che sulla casa di riposo, oltre all’indifferenza, si sono giocate partite di potere oltre ad essere stata il banco dei pegni su cui sono state onorate (pagate) alcune cambiali elettorali. Dapprima con la nomina a presidente di un candidato non eletto nella lista civica del sindaco, quindi – quando già si parlava di una situazione economica disastrosa – si è mandato alla Ascoli il dirigente comunale (in quiescenza) Massimo Tognocchi per poi arrivare alla nomina di un super commissario, tal Alessandro Pezzoli.

Un incarico che avrebbe dovuto esaurirsi entro 90 giorni e che, invece, si è protratto per un anno e mezzo senza che la situazione debitoria conoscesse un’inversione di tendenza. Perché – chiede quindi Fabio Evangelisti – non si è subito intervenuti? Di chi è la responsabilità? Non parlo – chiarisce – soltanto di culpa in vigilando, ma di chiara responsabilità politica. Responsabilità di quelli di prima o di chi adesso siede -pro tempore – nella stanza dei bottoni di Palazzo comunale? La risposta – si conclude l’intervento di Evagelisti – non è poi così difficile da trovare. Guardate che ci sono arrivato anch’io».l© RIPRODUZIONE RISERVATA

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