Evangelisti cerca la grande alleanza «Non rimaniamo solo spettatori»

Massa. La maggioranza è lacerata, così profondamente che un gruppo di consiglieri di centrodestra avrebbe preso carta e penna per stendere una mozione di sfiducia al sindaco con tanto di 12 firme in calce. È su quella mozione e sugli effetti che la lacerazione di maggioranza produce sull’azione amministrativa che interviene Fabio Evangelisti, ex onorevole, candidato a sindaco. Un intervento che, fotografate le difficoltà nel centrodestra, è un invito al centrosinistra, invito al dialogo per una strada condivisa. Appello ad incontrarsi.

Tutti, nessuno escluso. Per Evangelisti – da qui parte la sua riflessione – la mozione «sarebbe notizia degna di nota anche se a presentarla fossero i gruppi di opposizione, ma quando l’iniziativa è di esponenti di quella maggioranza che Persiani lo ha eletto e quando fra i sottoscrittori ci sarebbero anche consiglieri della sua stessa lista, siamo di fronte a un fatto eclatante. In attesa di conoscere i nomi degli “ammutinati” e verificare se saranno davvero 12 le firme in calce, è arrivato il momento di dire basta. Basta – scrive Evangelisti – con questo teatrino di assessori che in giunta votano contro e di consiglieri che “ricattano” il primo cittadino oppure bocciano (al di là del merito della questione) atti rilevanti come lo sgombero dell’aeroporto o il piano dell’arenile».

E sullo scontro Persiani Guidi in vista delle amministrative, aggiunge: «Basta con un sindaco che non ha il coraggio di ritirare la delega ad un assessore (Guidi ndr) e preferisce sottoporsi ad una serie infinita di attacchi provenienti dal fuoco amico».Per Evangelisti il giudizio sull’amministrazione non può che essere severo: «Dai ritardi sulle bonifiche, all’utilizzo improprio delle aree industriali, dalle piazze che non “funzionano” al caos traffico del martedì per finire con il vergognoso caso dei debiti della Casa di Riposo. La città non merita questo sconcio. È evidente che dal punto di vista politico-amministrativo la maggioranza non esiste più e che, nei mesi a venire, sarà impossibile approvare provvedimenti basilari come il bilancio, peraltro già votato in giunta con l’astensione dell’assessore ai lavori pubblici e, appunto, candidato sindaco in antitesi a Persiani».

Per Evangelisti la macchina amministrava rischia la paralisi con «mesi di logoramento in vista della resa dei conti fra i partiti del centrodestra. Persiani non ha bisogno dei miei consigli, sa sbagliare da solo. Tuttavia – lo scrivo da sfidante leale – se si dimettesse senza attendere ulteriori atti di sfiducia potrebbe sottoporsi al giudizio delle cittadine e dei cittadini nelle elezioni». Ecco quindi l’appello al centrosinistra: «Mi rivolgo alle forze democratiche, progressiste e di sinistra: usciamo dai conciliaboli, ritroviamoci tutti, mettiamo da parte interessi di bottega e confrontiamoci. Se il commissariamento, cui puntano i sottoscrittori della mozione, dovesse arrivare dopo che il Governo avesse già fissato la data per le amministrative, la chiamate alle urne slitterebbe di un anno. È un lusso che non possiamo permetterci.

Mi appello ai gruppi che stanno sui banchi dell’opposizione e a ciascun consigliere, a partire da Alessandro Volpi.Vi prego convocateci tutti! Intendo proprio tutti: Azione, Italia Viva, Civici, Pd, Socialisti, Repubblicani, Radicali, Verdi, Movimento 5 Stelle e la Sinistra nelle sue più articolate sigle.Litighiamo, insultiamoci, ma non lasciamo che a giocare la partita sia soltanto la “destracentro” con noi spettatori attoniti sugli spalti».

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