RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE IL SEGGIO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO?

Bene, ci siamo! Anche le liste dei candidati sono state depositate. Fra trenta giorni saremo chiamati alle urne per le elezioni politiche e il 26 settembre o qualche ora dopo, più o meno, avremo l’ufficializzazione dei risultati. Anche se, con un ridotto margine di errore, già possiamo indicare alcuni di quelli che saranno gli eletti (meglio, i nominati) tanto alla Camera quanto al Senato.

Già, perché le segreterie dei vari partiti hanno lavorato di cesello fino a notte fonda nelle scorse settimane per decidere chi potrà prendere l’aereo o il treno per Roma.

Per quanto ci riguarda più da vicino ho letto che sono ben quattordici i candidati apuani in lizza per un seggio in Parlamento.

Fra di loro, molti sono ben consapevoli della loro mera funzione di servizio e soltanto in 3 o 4 sono in leggera fibrillazione per sapere se cominciare a cercare casa nei pressi di Montecitorio, mentre ragionevolmente nessuno può pensare di sedere a Palazzo Madama nella prossima legislatura. Accetto scommesse, in proposito.

Intanto vediamo i confini territoriali della sfida, prima per la Camera dei Deputati, poi per il Senato della Repubblica.

Dunque, Camera collegio uninominale (maggioritario)  denominato U02, che da Zeri arriva fino a Viareggio. Qui, prendendo in considerazione soltanto gli schieramenti maggiori (mi scuseranno gli esponenti delle altre forze politiche), si misureranno Martina Nardi (Lista Pd Democratici e Progressisti), Elisa Montemagni (Fi, Lega e FdI), Cosimo Ferri (Azione- Italia Viva) e Elda Baldi (M5S). Vince chi prenderà anche soltanto un voto in più rispetto agli altri candidati.

Camera, collegio plurinominale (proporzionale) denominato P01, che abbraccia le province di Massa Carrara, Lucca, Pistoia, Prato e fino a perdersi in una parte del Mugello.

Il Pd candida Anna Ascani, Marco Furfaro, Caterina Bini e Marco Martini (in base ai sondaggi passerà la capolista e forse il secondo); Fratelli d’Italia schiera Giovanni Donzelli, Chiara La Porta, Alessandro Amorese e Irene Gori (passa il capolista che, tuttavia, insieme alla seconda è candidato anche in altri collegi e potrebbe, in un gioco di opzioni, lasciare il seggio al terzo); la Lega candida il massese Andrea Barabotti, Ilaria Benigni, Daniele Spada e Rubina Baldecchi (eletto Barabotti in quanto capolista), Forza Italia mette in campo Deborah Bergamini, Matteo Mastrini, Anna Bruna Geri, Matteo Scannerini mentre un altro massese, Riccardo Ricciardi, è capolista per il M5S seguito da Chiara Bartalini, Maurizio Gori e Barbara Fiammetta Tavosanis. Se Pd e/o FdI non conquisteranno un secondo seggio, Ricciardi e la Bergamini si giocano il quarto posto in palio in questa ampia circoscrizione.

Senato collegio uninominale (maggioritario) denominato U03, comprendente le provincie di Lucca, Massa Carrara, Prato e Pistoia.

Il Centrosinistra candida Anna Graziani di Camaiore contro Patrizio La Pietra (Pistoia) del Centrodestra e contro Barbara Masini per Azione– Italia Viva e Manuela Bellandi del M5S. Anche in questo caso vince chi prenderà un voto in più degli avversari.

Il collegio plurinominale (proporzionale) per il Senato, denominato Toscana 01 coincide con l’intero territorio della  Regione Toscana.

Il Pd schiera Dario Parrini, Ylenia Zambito, Silvio Franceschelli, Caterina Biti (sicuramente eletti i primi due, in forse il terzo che pure è candidato nell’uninominale U01 – Arezzo, Grosseto, Siena – e potrebbe offrire una possibilità alla Biti); FdI presenta la seguente lista Patrizio La Pietra, Daniela Santanché, Paolo Marcheschi e Susanna Donatella Campione (se il primo dovesse vincere nell’uninominale potrebbe scattare anche un seggio per Marcheschi o la Campione); la Lega candida Claudio Borghi, Donatella Legnaioli, Mario Agnelli e Cecilia Cappelletti (dovrebbe scattare il capolista); Forza Italia schiera Massimo Mallegni, Rita Pieri, Bernardo Mennini, Lorenza Bondi (eletto il solo capolista); il M5S propone la seguente lista Ettore Licheri, Manuela Bellandi, Gianluca Ferrara, Donella Bonciani (soltanto Licheri sicuro dell’elezione). Possibilità, ovviamente, anche per Azione – Italia Viva di conquistare un seggio anche per Matteo Renzi che apre la lista seguito da Maria Stella Gelmini, Paolo Russo e Stefania Saccardi

In totale, la Toscana eleggerà 24 deputati (15 dal proporzionale e 9 dell’uninominale) e 12 senatori (8 dal plurinominale e 4 dall’uninominale). Impossibile il raffronto con il passato, dato la riduzione del numero dei parlamentari e la conseguente trasformazione dei collegi che arrivano fino a 400mila abitanti per la Camera e 800mila per il Senato.

A uscirne penalizzata sarà la rappresentanza democratica e il il rapporto fra l’eletto e il cittadino elettore. Non a caso, in Toscana nel 2018, con collegi meno vasti di quelli odierni, soltanto il 3,6 per cento  degli elettori aveva barrato il nome del candidato dell’uninominale. La stragrande maggioranza aveva fatto la croce sul simbolo del partito.

Questa la realtà, per cui, per quanto impegno possano metterci i singoli candidati, saranno i partiti e gli schieramenti a determinare il risultato finale. A dare un pizzico d’imprevedibilità resta soltanto l’alta fluidità del voto che s’è registrata negli ultimi anni.

Basti pensare al Renzi del 40,8%, ai 5 Stelle del 32% quattro anni fa e al 34% di Salvini alle ultime Europee. Oggi i sondaggi parlano di una schiacciante vittoria del centrodestra nei collegi uninominali e di un testa a testa fra Letta e Meloni nel proporzionale. Ciò significa che avremo gente che ieri votava sinistra e che domani voterà per la Lega o la Meloni, elettori del Movimento 5 Stelle che si rifugeranno nel non voto oppure voteranno Pd. Ex di Forza Italia che si riverseranno su Calenda e così via.

Anche se, gli stessi sondaggi dicono che un 15% di elettori deciderà soltanto nell’ultima settimana per chi votare e un 5% addirittura il giorno dell’apertura dei seggi. Potrebbero essere questi a fare la differenza? Chissà!?

Intanto, buona riflessione e buon voto a tutte e a tutti.