CHI VINCERÀ LE #ELEZIONI? ACCETTO SCOMMESSE

Mancano ormai pochi giorni alla scadenza del 25 settembre, quelli decisivi per l’orientamento al voto di una larghissima fetta di elettrici ed elettori ancora incerti sul da farsi.

Una considerazione che per nulla è in contraddizione con quanto scrivevo giorni fa sul fatto che “le elezioni si vincono e si perdono non nell’ultimo mese di propaganda a colpi di slogan e di promesse mirabolanti” e che “il risultato dipende, quasi sempre, dal linguaggio e dalle immagini che gli elettori metabolizzano giorno per giorno, nel corso degli anni”.

Siccome avevo promesso che sarei tornato sull’argomento, eccomi qua pronto anche ad azzardare una previsione oltre che ragionare sulla base dell’osservazione empirica e di studi scientifici.

L’impresa non è facile soprattutto in presenza di un elemento non facilmente ponderabile: la marcata disaffezione al voto e la sempre più spiccata volatilità dei consensi (segno di una sorta di ‘disperazione’ degli elettori) e prescindendo in questa fase dai diversi meccanismi che presiedono la competizione fra i partiti – e che hanno un peso tutto meno che trascurabile – fra Elezionipoliticheregionali e  comunali.

Da quel che vedo in giro, da quel che ascolto e percepisco, oltre il diffuso e generale malcontento, mi sento di poter dire che questa brutta, ma per fortuna breve campagna elettorale sotto l’ombrellone ha spostato di poco gli equilibri.

Da anni, l’elettorato nel nostro Paese è così suddiviso: un 30-35% di conservatori schierati a prescindere con il centrodestra, un altro 25-30% di progressisti pronti a votare senza se e senza per le forze di centrosinistra. Il grosso, diciamo un 35-40% (senza contare gli astensionisti, ormai divenuti saldamente il primo partito), sta al centro pronto a far pendere l’ago della bilancia da una parte oppure da quella opposta.

Non ci credete? Andate allora a rileggervi di dati di quattro anni fa, quando il M5S aveva raggiunto la vetta del 32% attingendo consensi sia a destra che a sinistra. L’anno successivo, alle europee del 2019, era la Lega a schizzare in alto fino a raggiungere il 34%. Cinque anni prima, invece, era il 2014, era stato il Pd di Matteo Renzi a toccare la vetta del 40,8% per il Parlamento di Strasburgo. Quest’anno è il turno di Fratelli d’Italia a volare (volicchiare, meglio) nei sondaggi ed è probabile che finiranno per conquistare un quarto (il 25%) dei consensi di quanti si recheranno alle urne.

Tuttavia, se invece di ragionare per singola forza politica, guardiamo agli schieramenti, possiamo osservare che dal 1994 ad oggi, dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, il centrodestra nel suo complesso non è mai andato oltre un 46-48% dei voti. Con il solo ricambio alla guida del convoglio: dapprima era Forza Italia con i suoi straordinari numeri, poi è stata il turno della Lega di Salvini, oggi è la volta del partito della Meloni.

Resta che nel Paese almeno un 52% di elettori è tutt’altro  che di centrodestra. Ma le forze politiche di riferimento alternative al trio Meloni-Savini-Berlusconi riescono ogni qualvolta, stupidamente, a presentarsi divise all’appuntamento.

Quindi, cosa succederà domenica sera? Succederà che il centrodestra vincerà facilmente nella gran parte dei collegi della quota uninominale maggioritaria e con meno della metà dei voti degli italiani conquisterà almeno il 60% dei seggi in Parlamento.

Per cui, alla fine, pur se la somma dei voti della coalizione costruita intorno al Pd (che faticherà a superare il 24-25%), più quelli di Calenda/Renzi (7-8%, la vera sorpresa), più quelli del M5S (14%, con risultati straordinari nel sud e nelle isole dove avrà punte di oltre il 20%) saranno pari o addirittura superiori a quelli del centrodestra, godremo di una ben magra ed inutile consolazione perché – alla fine – le divisioni fra i progressisti avranno lasciato sul campo soltanto morti e feriti (in senso metaforico, ovviamente). E tanti, tanti a leccarsele quelle ferite.

E vengo alla scommessa che è questa: chi si avvicina di più a indovinare le percentuali di voto nella quota  plurinominale proporzionale, sul piano nazionale, vince un cornetto e un cappuccino da consumarsi al tavolo di un bar di piazza degli Aranci a Massa. Pago io o viceversa.

Dunque, dico la mia:

FdI (Meloni)                                                    25%

Lega (Salvini)                                                 12%

FI (Berlusconi)                                                 6%

Altri (Toti/Lupi)                                                 3%

Totale Cdx                                                    46%

Pd (Letta)                                                        20%

Verdi-Sinistra                                                   3%

+Europa (Bonino)                                             2%

Impegno Civico (Di Maio)                                 1%

Totale Csx                                                     26%

Azione/Italia Viva (Calenda/Renzi)                  9%

M5S (Conte)                                                    14%

Altri                                                                    5%

Comments

  • Costa Luigi

    20 Settembre 2022

    Grazie a Letta il cdx 51% il csx al28% terzo polo più altri 21%

    Secondo me questo risultato non e dovuto alla bravura del cdx ma alla cattiva campagna elettorale della sinistra che ha dimostrato ancora una volta la sua supponenza ,il voler essere i migliori ,a denigrare l’avversario ,a insistere ancora con il fascismo ormai sepolto ecc..

    Se ho sbagliato il cornetto e cappuccino te lo offro volentieri

    • fabio evangelisti

      Fabio Evangelisti

      20 Settembre 2022

      Grazie Luigi! Scommessa accettata, spero in ogni caso di vederti presto.

  • Massimo

    20 Settembre 2022

    Può essere condivisibile ….
    Il problema è governare con la crisi che avanza , con gran parte del gruppo dirigente (politico e amministrativo) inadeguato (dx e sx e altri) che non sarà in grado di gestire i nuovi modelli economici , oltre alla divisione del Paese con le Regioni che legiferano ilntutto e il contrario di tutto rispetto al governo nazionale. Rsistono oltre 8.000 sistemi informatici , assurdo per non dire altro, manca la conoscenza del patrimonio pubblico con assenza di banche dati per programmare e pianificare …… tsnto per elencare le prime cose il resto a ruota con le identiche criticità….

    Speriamo in bene ma dubito, ci saranno tanti accertamenti e contenziosi ( vedi il 110% ….) ……

    • fabio evangelisti

      Fabio Evangelisti

      20 Settembre 2022

      Grazie Massimo! Per un cornetto e cappuccino ci vediamo al solito bar.

  • Valerio Galanti

    20 Settembre 2022

    Và bhè vedremo..io credo che 20 punti la sinistra non riesca a recuperarli…però aspettiamo..

  • Valerio Poi

    20 Settembre 2022

    Mia previsione ad oggi: 1) FdI: 27% 2) Toti/lupi: 2% 3) FI: 7% 4) Lega 11% 5) PD 22% 6) verdi/sinistra 2,5 7) impegno civico 0,5% 8) Azione/Italia Viva 8% 9) Altri 6% (con ITALEXIT al 3%,).
    Per quanto riguarda la scommessa, io preferisco il latte macchiato… 😉

    • fabio evangelisti

      Fabio Evangelisti

      20 Settembre 2022

      Grazie Valerio, vada per un pingado! Vedo che non facciamo valutazioni molto differenti…

  • alberto

    20 Settembre 2022

    le elezioni???? di solito vincono tutti………

  • Alessandro Gallo

    22 Settembre 2022

    FdI (Meloni) 27%

    Lega (Salvini) 15%

    FI (Berlusconi) 5%

    Altri (Toti/Lupi) 3%

    Totale Cdx 50%

    Pd (Letta) 19%

    Verdi-Sinistra 2%

    +Europa (Bonino) 1%

    Impegno Civico (Di Maio) 1%

    Totale Csx 23%

    Azione/Italia Viva (Calenda/Renzi) 10%

    M5S (Conte) 12%

    Altri 5%

    • fabio evangelisti

      Fabio Evangelisti

      28 Settembre 2022

      Grazie Francesco! Io una risposta univoca non ce l’ho… Succede sempre così quando qualcuno vicino a noi si suicida. Ci poniamo domande, interrogativi, ci sorgono infiniti dubbi che non si scioglieranno mai del tutto. Qui io mi sono limitato a riportare ciò che ho visto, ascoltato e percepito negli ultimi tre mesi. Ne posso uscire soltanto con una parola: dabbenaggine!

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